L’approdo in Sardegna del trentaseienne Darijo Srna si prospettava come l’aggiunta di un interprete esperto e in grado di elargire esperienza e sicurezza ad un gruppo protratto verso un percorso di crescita.
Le 21 gare disputate sinora in maglia rossoblù hanno restituito un ex Shakhtar Donetsk alle prese con non poche difficoltà , ricalcanti fedelmente quelle incontrate dal resto della formazione allenata da Maran.
Prestazioni di livello sorrette da personalità e freschezza atletica, hanno infatti fatto il paio con altrettante prove incolori, condite da disattenzioni difensive e più di un dubbio circa l’impiego costante del laterale croato.
L’innesto nel mercato invernale di Pellegrini sulla fascia mancina, se da un lato ha consentito di liberare Padoin da un ruolo estremamente sacrificante, dall’altro ha offerto allo stesso Srna la possibilità poter contare su un sostituto all’altezza, decisamente più adatto, in virtù di caratteristiche e esperienza, di ricoprire quel ruolo affidato ad inizio stagione a Faragò.
Un’alternanza che probabilmente verrà protratta sino a termine della stagione, che potrà consentire di centellinare le energie residue di due interpreti esperti, che nonostante doti e carisma indiscutibili, non possono indossare una maglia da titolare in più partite ravvicinate.
Allo stato attuale non è possibile sostenere ipotesi che prevedano o smentiscano una permanenza nell’isola dell’ex capitano della Nazionale croata. Tuttavia a Maran e i suoi collaboratori spetta il compito di sfruttare al meglio tutto ciò che Srna è in grado di offrire alla causa cagliaritana, rimandando ogni discorso in un estate che dovrà garantire a qualsiasi componente presente o obiettivo futuro, più di un argomento valido circa la bontà del progetto rossoblù.